Anima Fragile

Ricordi quando ascoltavo ‘anima fragile’ e mi struggevo pensando a noi due? Immaginavo che il sottile equilibrio che ci si era costruito attorno sarebbe franato, di colpo, e ci saremmo persi, persi per sempre. Non riuscivo a pensare la mia vita senza di te e mi disperavo con Vasco perché quelle situazioni non tornano mai. L’adolescenza, quanti stupidi tormenti che porta…

Che sottile ironia la sorte, invece, che ti ha voluta mia dirimpettaia. Ti vedo uscire, di mattina presto, con quel giaccone informe, per accompagnare i ragazzi a scuola con la cinquecento. Di sera ti sento poggiare a fianco al portone le pattumelle della differenziata. Quando sono a casa, di pomeriggio, ti sento chiacchierare con tua madre o con una tua amica mentre prendi un caffè. “Adesso tu chissà dove sei”, cantava Vasco Rossi, a tre metri da me, gli rispondo, ci separa giusto un tramezzo. E un abisso.

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