Mi piacerebbe pensare, come ancora fa qualcuno, che Djokovic possa essere escluso dal circolo dei più forti di ogni tempo. Mi è antipatico, quel faccia di gomma, davvero tanto. Mi accontenterei di avere lo stesso parere del grande Mc Enroe a riguardo. Roger e Rafa i più forti e Nole poco lontano.
Non posso. Per me Nole è il più forte, di sempre. Quando gioca al massimo non si può fermare. Non può nessuno. Averlo visto, oggi, annichilire il povero Nadal che aveva, a sua volta, annichilito un po’ di gente, compreso l’ottimo Tsitsipas, ragazzo di belle speranze, mi ha fugato ogni dubbio.
Dopo due game anche un incompetente avrebbe indovinato l’esito finale. Ho resistito, ne ho guardati altri due. Ancora peggio. Rafa non riusciva a fare un punto sul servizio del suo avversario e sul suo annaspava a ogni quindici. A nulla è valso inventarsi un servizio nuovo. A nulla aver perfezionato il drittone lungolinea. Non faceva male, né con l’uno né con l’altro. E i suoi vamos con la faccia da guerra facevano quasi tenerezza.
Grazie a sforzi titanici è riuscito a perdere il primo set con un solo break. A quel punto ho abbandonato. La vista del sangue mi infastidisce. Ho riacceso che il maiorchino bastonato si complimentava col serbo e col suo staff secondo la migliore etichetta.
E il serbo ringraziava, chinando il capo. Ma per quanto platealmente cerchi la benevolenza del pubblico (tremendo il gesto del lancio del cuore in tribuna), non lo si ama. Non tanto perché il suo gioco manchi di spettacolarità, non perché sotto rete venga a raccogliere solo punti già fatti. I suoi anticipi non hanno nulla di banale, non s’è mai visto contrattaccare al suo modo.
Ma è un Joker, nessuna emozione sembra passare per le espressioni del suo volto, solo un sorriso beffardo e maligno. Chissà quanta beneficenza è capace di fare, chissà come diverte gli amici con le imitazioni. Ma quando è in campo non ispira simpatia, al più rispetto.