
Mi accorsi da un suo sguardo e, poi, da una parola, un ‘vedremo’, precisamente, buttato là giusto a creare incertezza, che il mio interesse per lei superava di un niente il suo per me. Quel tanto che basta per impazzire.
Ultimamente doveva avermi sopravanzato. Fino a qualche giorno prima la sentivo indagare sui toni della mia voce, cercare rassicurazioni in ogni movimento del mio corpo. Appiccicata. Adesso, invece, ‘vedremo’, detto con quella finta leggerezza. Leggerezza, peraltro, che proprio non le si addice. Lei è pesante, ossessiva, meticolosa e cinica. Un Arpia… che vera arpia!
Quanto deve aver lavorato! Quanta fatica dietro quel suo ‘vedremo’. Mentre gigioneggiavo, mentre decidevo dove andare al cinema o a cena, quella rodeva, tritava, sgretolava. E alla fine, con un lavoro paziente e certosino, goccia a goccia, gli è riuscito di prosciugare la palude amorosa in cui voleva affondarmi. Ed ora, tutta quella melma, vuole farmela ingoiare di forza.
Ma non ce la farà. E’ vero che mi ero ormai affezionato all’idea di incontrarla bisettimanalmente, è vero che avevamo raggiunto discrete affinità psico – sessuali, è vero che mi stavo abituando a sopportare di buon grado, non dico, certo, ad amare, le sue eccessive attenzioni: ormai le cedevo volentieri qualche rassicurazione in cambio di quel filo di energia che non poteva dirsi ancora sentimento, ma che iniziavo a considerare proprio dell’amicizia stretta; è vero, ancora, che non mi dava disagio passeggiare con lei tra la gente, a patto che non pretendesse la mano nella mano. Non diceva troppi spropositi, non mi dava eccessivi motivi di vergognarmi di lei. Di ciò che diceva e delle battute fuori luogo. Per come vestiva potevo, finanche, dirmi orgoglioso. Ma non ce la farà. Comunque non ce la farà.
È soddisfatta, adesso. Si sente affrancata, liberata ed io non sono troppo in forma. Ma quel poco di energia di cui dispongo, lo giocherò di fino. Impercettibilmente, tra le righe, completerò l’opera sua. Staccherò poco a poco e, quando sentirò abbastanza forza, darò un taglio netto, tra capo e collo, alla nostra relazione. E allora tornerà, oh, se tornerà! Ed io sarò magnanimo. L’accoglierò a braccia aperte, come un padre. Ma mi terrò bene attento. Che non s’abbiano a ripetere simili inconvenienti.